La Stimolazione Gustativa

Il senso del gusto serve all'assunzione di cibi e alla digestione; registra tramite ricettori chimici le qualità percettive (dolce, amaro, salato ecc...) ed ognuno di noi ha una diversa concezione di ciò che è buono o cattivo; tra gli altri, i compiti del senso del gusto sono il controllo dell'alimentazione e la secrezione di saliva e succhi gastrici. La funzione di questo senso è affidata alle gemme gustative della bocca e consente di scegliere gli alimenti a seconda delle esigenze dei tessuti per certe sostanze nutritive e per i desideri propri. Molto spesso si sottovaluta l'importanza del senso gustativo nello sviluppo cognitivo e nell'acquisizione del linguaggio pertanto nella nostra concezione di educazione non rientra, o solo scarsamente, l'attenzione a questo tipo di senso, poiché azioni quali mettere in bocca ed assaggiare sono modalità primarie di esplorazione dell'ambiente e che assumono un ruolo fondamentale soprattutto nei bambini con disabilità grave e gravissima. Le attività gustative possono avere varie applicazioni:
-affiancare un programma di esercizi orali mirato a stimolare l'articolazione dei movimenti delle labbra e della lingua;
-affinare il senso del gusto;
-promuovere l'interesse della persona con disabilità nei confronti del cibo. 
Si può constatare come, in particolare, alcune persone con disabilità grave o gravissima nutrite permanentemente attraverso sonde gastriche o con pasti sottoforma di omogeneizzato subiscano un impoverimento di tutta la regione orale. E' così che una delle zone più sensibili, la più recettiva del corpo umano, sarà inibita e tutto questo si ripercuoterà negativamente sulla comunicazione e sullo sviluppo in generale. Per questo è importante che la stimolazione gustativa avvenga in un tempo precoce, soprattutto in situazioni con presenza di disabilità psichica, incoraggiando così il soggetto, sin da bambino, a scoprire degli oggetti ed acquisendo conoscenza, poi incitandolo ad esplorare la bocca con le proprie mani. 
Poiché nella persona con disabilità gravissima è spesso assente la masticazione e difficoltosa la deglutizione, si riduce per loro la possibilità di poter assaporare in modo appropriato il cibo; in tal caso, mantenendo sempre separati i cibi per garantire il più possibile il gusto, si può proporre alle persone in questione un percorso di esperienze gustative adottando alimenti adatti ad individuare i vari sapori e per favorire la stimolazione è possibile usare strumenti come un cucchiaino, l'abbassalingua oppure un tampone/pipetta Quindi in queste proposte non si deve pretendere il riconoscimento della sostanza da parte della persona con disabilità grave e gravissima ma incentivare il suo interesse e l'attenzione nei confronti della sensazione.
Come si gusta?
1) Far sentire il profumo dell'alimento;
2) Far assaggiare una piccola quantità di sostanza partendo dalle labbra;
3) Valutare se la persona raccoglie con la lingua la sostanza alimentare;
4) Ripetere per permettere di spalmare la sostanza sulla lingua;
5) Se l'utente ha difficoltà a compiere tutto ciò, va aiutato con l'abbassalingua oppure, cosa ancora più gradita, tramite l'utilizzo del suo dito;
6) Incoraggiare l'attività propria (ad es. portare in autonomia la mano alla bocca);
7) Attenzione da parte dell'operatore alle risposte della persona che gli sta di fronte perché non sempre i gesti di disappunto corrispondono ad un rifiuto riferito al gusto, si può trattare anche di aspetti dell'alimento (es. freddo, consistenza, bollente ecc...). 
Per svolgere questa attività senso percettiva è sempre importante osservare le norme igieniche vigenti. L'educatore si deve munire di un numero adeguato di stoviglie (cucchiai, forchette, bicchieri ecc...) tenendo il tutto, compresa l'acqua, a portata di mano; utilizzare una buona modalità di confronto degli alimenti per permettere un buon percorso senso percettivo considerando, inoltre, le abitudini alimentari della persona, come la dieta, eventuali allergie, fattori culturali ecc.